Il profumo del mosto selvatico o il profumo del mosto selvaggio ci accoglie a Barbaresco in cerca del bar – baresco, ossia un bar a foma di bara, ma noi giochiamo onestamente e non bariamo calcando i sentieri che sentieri non sono. I sentieri corrono vicino ad i tralci che non intralciano il nostro passaggio sul terreno argilloso ed a detta del cameriere fumato anche tanninico e ricco di minerali manco fosse l’acqua Lete, ma fra o tra un assaggio e l’altro di un Barbaresco al sapor di camomilla con retrofusto di pollo fritto con patatine arrosto e contornati di salumi pessimi e fuori luogo come ad esempio la Mortadella di Bologna servita sui nostri taglieri poco affilati concludiamo la nostra giornata alla ricerca del miglior vino scansando i soliti ignoti e bevuti di turno al bar dei tazzella.
Uva next level
Cu Cu la Panchina non c’è più
Al di la dl vitigno
Cammina che ti cammina
e cammina
panorami
panorami