La Cima di Fojorina tra Italia e Svizzera
Gita del 9 Maggio 2021
La giornata è buona e fresca ed il gruppo comincia a “pompare” di garroni sullo stradello che porta al Passo San Lucio, do quindi un’occhiata ai monti per scovare qualche residuo di neve che potrebbe essere un problema se posto in brutta posizione.
Pompa che ti pompa, arrivo abbastanza in alto per l’amara realtà, la neve è presente ed in abbondanza esattamente dove può rappresentare un problema, è ovvio che la cima di Fojorina non è raggiungibile sena l’uso di ramponi o comunque correndo qualche rischio, annuncio l’infausta notizia al gruppo per poi continuare la scammellata per tutta la dorsale con panorami in bellavista per poi sfoderare il piano B.
Il piano B in questo caso consiste nel raggiungere uno dei due rifugi posti a poca distanza per cimentarci in attività di ganascia, il gruppo subito di divide in salutisti e goderecci, i goderecci attivano la modalità mascella per tritare in successione pizzoccheri, brasato e polenta. Mentre i salutisti (me compreso) si cimentano con l’attività di mascella con alimenti caserecci ed autoprodotti in casa sfoderando anche tofu in varie forme e colori mischiati a zucchine ed altre cibarie vegetali.
Passato così l’ora della pappatoia il gruppo si ricompatta con una buona parte di esso appesantito dal brasato con palpebra pesante per raccontare varie stramberie sui trekking passati ed avventure più o meno divertenti e su come è facile perdere la strada sulla via Francigena se si decide di percorrerla in senso contrario.
La compagnia è buona ed il tempo passa veloce, il vento comincia a soffiare più freddo ma sarà stato l’effetto della digestione, così decidiamo di raccattare la nostra attrezzatura per cominciare il ritorno verso le auto, che come previsto avviene in poco tempo in modo da non subire troppo del traffico sulla via regina.
La massima di oggi : Stramba è la guida e strambo è il gruppo ed il brasato con i pizzoccheri uniscono le persone.